Potatura delle Ortensie
Oggi vi parlo della potatura delle ortensie di una delle piante regina dei giardini classici italiani sia antichi che moderni, visto la vasta varietà disponibili sul mercato.
Nella fattispecie argomenteremo la discussione sulla potatura delle Ortensie chiamate più tecnicamente Hydrangee.
Le Ortensie sono uno degli arbusti più utilizzati nei nostri giardini e terrazzi con una fioritura molto colorata che parte da fine primavera fino al tardo autunno.
In realtà anche in inverno i suoi fiori secchi mantengo la funzione ornamentale e di protezione delle gemme.
I fiori secchi durante le brinate invernali abbelliscono il nostro giardino dando un tocco di unicità.
Cominciamo a chiarire che nel dubbio meglio non potare le ortensie che potare male.
Questa è una regola che vale per quasi tutte le piante, ma a maggior ragione per le ortensie, piante che si possono anche dimenticare quando ci si aggira in giardino con le cesoie in mano.
Perché potare un’ortensia?
- Eliminare il secco e far sì che la pianta sia ben areata, questo in linea di massima.
- Aumentare la qualità della fioritura dimensione del fiore e portamento
- Contenere la dimensione
- Svecchiamento dei rami più legnosi
Come per tutte le piante occorre scegliere la varietà prendendo in considerazione la dimensione finale della pianta.
Molto spesso accade, invece, di dare la nostra preferenza all’emozione che trasmette il fiore nel momento del suo massimo splendore, si acquista d’impulso e si mette a dimora.
Dopo alcuni anni può succedere di dover intervenire con potature drastiche di contenimento, perché l’ortensia è diventata invadente rispetto allo spazio che le si era dedicato. Queste operazioni indeboliscono la pianta nel lungo termine e molto spesso la fioritura ne risente.
Prima di scegliere un’ortensia occorre, quindi, prevedere dove sarà messa a dimora e di conseguenza si escluderà una potatura di contenimento non necessaria.
Ritornando alla motivazione principale per intervenire con le forbici sulle Ortensie la pulizia dal secco e dai rami rotti o deboli porterà ad ottenere fioriture più abbondanti e belle.
Non tutte le ortensie vanno potate nello stesso modo, occorre conoscere a fondo le specie sui cui andremo ad intervenire.
Vediamo in dettaglio le diverse tipologie di ortensie e le modalità di azione.
La potatura delle ortensie le Hydrangea macrophylla.
Fioriscono sul ramo dell’anno precedente, per la precisione preparano il ramo nei mesi di agosto e settembre, per fiorire nel giugno dell’anno successivo, quindi, qualunque taglio sacrifica dei fiori.
Quando le piante sono giovani non occorre potarle, si tolgono semplicemente i fiori secchi scendendo fino alla prima coppia di gemme sane, operazione da compiere alla fine dell’inverno comunque prima di una possibile repentina gelata.
Questo perché l’Ortensia tende ad aprire le gemme molto precocemente e la potatura stimola l’apertura delle nuove gemme , che in casa di abbassamento termico molto elevato si andrebbero a rovinare pregiudicando la prima fioritura primaverile.
Qualora, invece, la forma della pianta non sia equilibrata a fine luglio si possono fare dei tagli finalizzati al miglioramento della forma dell’ortensia nel suo insieme.
Un discorso a parte è quello che riguarda le grandi piante che necessitano di essere “svecchiate”.
Questa operazione, come nel caso del taglio dei fiori secchi, va compiuta a fine marzo, inizio aprile.
Soprattutto nelle regioni dove bruschi cali delle temperature si possono verificare anche ad inizio primavera.
Per compiere questa operazione occorre tagliare i rami vecchi, quelli storti o deboli, cercando, inoltre, di diradare il centro della pianta, ottenendo
una buona areazione e favorendo lo sviluppo di nuovi rami giovani che saranno più fioriferi negli anni successivi.
Per quanto riguarda i fiori secchi per la protezione della pianta, come già indicato, vanno lasciati fino alla fine dell’inverno, tuttavia, nelle zone a clima mite, questa accortezza non è richiesta.
A livello paesaggistico, a mio parere, il fiore secco sulla pianta conferisce un aspetto romantico al giardino durante la stagione invernale.
Quest’ultimo, infatti, tende ad assumere le sembianze di un pizzo che ben si abbina alle splendide cortecce di alcune specie di Hydrangea o di arbusti ed alberi che stupiscono per la loro bellezza.
Infine, alcune macrophylla, sia varietà antiche che alcune nuove serie, come per esempio le Endless Summer, hanno la capacità di rifiorire sul ramo dell’anno, oltre che su quelli dell’anno precedente, in questo caso anche potature più drastiche, anche se non consigliate, non penalizzano eccessivamente la successiva fioritura.
Hydrangea panicultata
Questi arbusti hanno caratteristiche che le rendono particolarmente adatte a crescere con forme ad ombrello ed essere, quindi, sfruttate per fare ombra ad altre ortensie di taglia più piccola.
La potatura è importante sulle piante giovani al fine di ottenere tronchi robusti in grado di reggere infiorescenze talvolta piuttosto pesanti, mentre diventa superflua sulle piante adulte.
La maggior parte delle piante di questa specie fioriscono sul ramo dell’anno, occorre prestare attenzione, però, alle varietà, infatti Hydrangea panic. “Dharuma”, fiorisce sul ramo dell’anno precedente, molto precocemente rispetto alle altre paniculate, in questo caso la potatura deve preservare le gemme da fiore per ottenere una bella fioritura.
Salvo le eccezioni, come “Dharuma” di cui abbiamo accennato, le paniculate si potano ricordando che maggiori saranno i tagli, minore sarà il numero dei fiori, in questo caso i panicoli saranno di dimensione molto importante e, talvolta, con un peso che potrebbe prostrare il ramo sottostante. Una potatura più contenuta consentirà, invece, di avere molti fiori, ma, di dimensione decisamente inferiore.
Ricordiamo che le paniculate non amano la piena ombra, posizioniamole, quindi, in zone dove possano prendere alcune ore di sole diretto, anche questo favorirà l’armonia della forma.
La pianta adulta non va potata, in modo particolare, i rami di 6/7 anni non vanno mai tagliati in modo drastico per evitare di danneggiare la pianta stessa. Come per tutti gli arbusti, la capitozzatura è sempre un trauma e rende disarmonica la forma nel suo insieme
La potatura delle ortensie Hydrangea arborescens
Splendide ortensie di origine americana, si tratta della specie di più facile gestione, sia perché non è eccessivamente esigenti in fatto di terra, sia perché la potatura non porta a penalizzare la fioritura.
Come le paniculate, anche le arborescens fioriscono sul ramo dell’anno, ma hanno un portamento molto diverso; i rami sono più esili e tendono a formare grandi masse, emettendo facilmente polloni. Non soffrono il freddo, tuttavia, i fiori secchi conferiscono al giardino un aspetto romantico, la potatura, quindi, si può effettuare a fine inverno.
Si può optare per un taglio di circa 2/3 dell’altezza del cespuglio o per metà dell’altezza della pianta, tenendo sempre in considerazione che potature maggiori portano ad ottenere infiorescenze molto più grandi.
La bellezza del fiore grande si contrappone al problema del peso dello stesso che tende ad essere eccessivo per lo stelo che, di conseguenza, molto spesso porta ad avere un cespuglio prostrato in caso di vento e pioggia.
L’arborescens più conosciuta è la varietà “Annabelle”, la più elegante, ma, che attualmente può essere sostituita da “Incrediball” o “Bounty” preferite per lo stelo più rigido e resistente rispetto al peso dell’infiorescenza. Un piccolo trucco per rendere “Annabelle” più resistente è quello di potare ad altezze maggiori e, soprattutto, di scegliere un terreno di coltivazione povero. In vivaio le piante madri sono coltivate in un terreno in pendenza ricco di sabbia e limo, ma, piuttosto povero di sostanza organica, in questa situazione difficilmente i fiori raggiungono dimensioni tali da abbattere lo stelo, anche se l’altezza finale della pianta non supera il metro, l’effetto è comunque splendido. (foto, secondo me, poi vedete voi).
Hydrangea quercifolia
Meravigliosi arbusti di origine americana, belli per i fiori a pannocchia, ma, soprattutto per le splendide foglie che nella stagione autunnale assumono colori dal rosso all’arancio davvero spettacolari.
La potatura delle ortensie è una esigenze delle sole piante giovani, che richiedono un’impostazione del cespuglio, talvolta, anche a scapito della fioritura.
Le ortensie quercifolia fioriscono sul ramo dell’anno precedente e quasi esclusivamente sulle gemme apicali. Una volta impostato il cespuglio, l’unica operazione di taglio riguarda le infiorescenze da potare a fine inverno.
Hydrangea aspera
Torniamo in oriente e parliamo di grandi arbusti che fioriscono sul ramo dell’anno precedente, anche in questo caso, a fine inverno se lo si desidera, si possono tagliare i rami secchi e le infiorescenze dell’anno precedente.
Forti tagli impediscono la fioritura anche se, talvolta, si sceglie di rinunciare al fiore per infoltire il cespuglio. In particolare, con una potatura importante si può favorire lo sviluppo di nuovi polloni. Questa è un’operazione da compiere solo in casi specifici in cui la pianta, magari per l’eccessiva ombra, è cresciuta eccessivamente in altezza, svuotandosi alla base.
Un suggerimento riguarda la posizione da preferire per questa specie, essendo sensibili ai venti freddi meglio optare per posizioni protette dai venti del nord, magari al riparo di un muro o di una siepe.
Hydrangea involucrata
Altra specie che fiorisce sul ramo dell’anno, si può tagliare 1/3 della lunghezza dei rami, questo fortifica il cespuglio senza compromettere la fioritura.
Hydrangea heteromalla
Enormi cespugli che fioriscono sul ramo dell’anno precedente, non richiedono potatura e per le loro grandi dimensioni si possono utilizzare per creare struttura in giardino.
Hydrangee rampicanti
Anche queste particolari ortensie fioriscono sul ramo dell’anno precedente e non richiedono interventi di potatura.
In conclusione per le ortensie si può parlare prevalentemente di pulizia del secco sulle piante giovani piuttosto che di potatura, anche se occorre prestare molta attenzione alla specie per evitare di fare errori che porterebbero a compromettere la successiva fioritura.
Sicuramente una buona concimazione con ammendanti a base di solfato di ferro aiutano a una crescita vigorosa e una colorazione più accesa della fioritura.
Quando eseguire la Potatura delle ortensie?
La stagione migliore per potare le ortensie dipende dal tipo di ortensia e dalla zona climatica in cui ti trovi. Tuttavia, ci sono alcune linee guida generali che possono aiutarti:
Ortensie che fioriscono sul legno nuovo: Se hai ortensie che fioriscono sui nuovi germogli della stagione corrente, come le varietà di ortensie paniculate (Hydrangea paniculata) o le ortensie da giardino (Hydrangea macrophylla), è meglio potarle all’inizio della primavera, prima che inizino a produrre nuovi germogli.
Ortensie che fioriscono sul legno vecchio: Se le tue ortensie fioriscono sui rami dell’anno precedente, come alcune varietà di ortensie macrophylla (ad esempio, le ortensie “bigleaf”), è meglio potarle subito dopo la fioritura, quindi verso la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno. Questo ti consentirà di rimuovere i rami morti o danneggiati e di dare alle piante il tempo di produrre nuovi germogli prima dell’inverno.
Ortensie da potare poco o niente: Alcune varietà di ortensie, come le ortensie delle paludi (Hydrangea arborescens), richiedono una potatura minima o addirittura nessuna potatura, tranne che per rimuovere i fiori appassiti.
Assicurati di considerare anche il clima della tua zona.
Se vivi in un’area con inverni freddi, potresti voler evitare di potare troppo presto per evitare danni causati dal gelo ai nuovi germogli.
Inoltre, è sempre una buona idea utilizzare attrezzi da potatura puliti e affilati per ridurre al minimo il rischio di danni alle piante.
Bene ora che conosci tutti i segreti sulla potatura delle ortensie continua a seguirci oppure contattaci per un preventivo gratuito.
Titolare della Russogiardini.